Итальянский журнал ESPOARTE Contemporary Art Magazine опубликовал материал о выставочном проекте «Цвет ветра», представленном в залах читальни до 9 октября, и о творчестве Элио Кассарà.
Статью подготовил Томмазо Эванджелиста — искусствовед, арт-критик, автор статьи «Четыре очерка об образе для Элио Кассарà» для каталога выставки, а также комментариев, дополнивших экспозицию.
MOSCA | BIBLIOTECA PUBBLICA DI LETTURA “A.S. PUSHKIN” | FINO AL 9 OTTOBRE 2022
di TOMMASO EVANGELISTA
Ad un anno dalla sua prima mostra in Russia Elio Cassarà ha aperto, negli gli spazi della Biblioteca Pubblica di Lettura “A.S. Pushkin”, una nuova personale, Il colore del vento, a cura di Elizaveta Kruglova, in collaborazione con Elena Bychkova, Archivio Elio Cassarà.
La mostra, che presenta un corpus di oltre venti opere realizzate tra il 2020 ed il 2022, è arricchita dai testi critici di Ezio Pagano e Ilona Lebedeva. I lavori riflettono sull’importanza della luce nella creazione di composizioni astratte estremamente complesse ma al tempo stesso minimali e impalpabili, nate da un lungo studio sul paesaggio e sui rapporti cromatici. Colore, pennellata, struttura diventano atti della rappresentazione di una totalità ermetica, la quale riesce a mantenere in ogni momento della propria azione rivelatrice il necessario equilibrio antinomico. Ciò è possibile grazie al fatto che la struttura cromatica si determina anche come organismo simbolico che fa espandere all’infinito le potenzialità dell’atto. Le immagini generate dall’artista sono potenti e poetiche perché assumono, attraverso la forza del linguaggio, la dimensione simbolica della scaturigine e vengono “costruite” da un atto rivelativo di rapporti interni, il quale si attua su diversi piani di oggettivazione.
Cassarà in questa mostra trova la radicale essenzialità della pittura, trova soprattutto la luce, che sembra uscire dalle tele facendo vibrare lo spazio intorno. La stesura dei colori per strati sottilissimi, principio che Rothko definirà “breathingness”, respirabilità dei pigmenti tra loro e tra essi e la superficie che li accoglie, concorre a rendere la meraviglia di una pittura tonale pura, dove ogni macchia di pigmento appare commisurata allo spazio che occupa, in epatico rapporto con il fruitore.
Cassarà attraverso un’azione di decostruzione analitica e ricostruzione sintetica del materiale luminoso si libera da matrici proto-cubiste, post-cezanniane o lirico-infantili alla Klee, per tentare la strada del suprematismo, della configurazione alogica nella quale è il movimento del colore, scaturito certamente da un’impressione di stampo naturale, a modulare inedite strutture. Vi è altresì il tentativo di riconsiderare le aree di campo, lavorando su intervalli e distanze, mediando tra configurazione analitica e morfologia contrastante, in un eccesso di assimilazioni e corrispondenze che rendono le opere perennemente “aperte” e continue. In questo scontro tra naturale e artificiale ecco l’ipotesi di una pittura creata per estensioni ed equivalenze, attraverso parallelismi di ampiezze le quali mutano dallo spettro cromatico una disposizione rizomatica e stocastica. Visione sommativa della veduta e del paesaggio, certamente, ma che si qualifica anche come vibrazione interiore, percezione personale e poetica della struttura spaziale vista nella sua fragilità e vaghezza di soglia e di vento.
Elio Cassarà. Il colore del vento
con il patrocinio dal Dipartimento di Cultura della Città di Mosca, voluta dal Ministero di Cultura della Federazione Russa, e con il patrocinio della Biblioteca Pubblica di Lettura “A.S. Pushkin”, Mosca e del Museum – Osservatorio dell’Arte Contemporanea in Sicilia – Bagheria, Palermo.